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Bolle/Spilli

Ogni singola nostra giornata è scandita dalla produzione mondiale delle notizie e dall’opera di sincronizzazione che esse compongono, da un estremo all’altro della terra, dove formano uno stesso unico tempo, che rintocca nei palazzi dei potenti, squilla sui cellulari dei migranti, ammutolisce sotto i bombardamenti, scorre sulle spiagge dei turisti, suona il gong del tuo compleanno, bussando alla porta di casa con il ritmo dei movimenti della finanza internazionale.

Un tempo comune mediatico che vampirizza quotidianamente il tempo della comunità degli affetti e la singolarità delle esistenze. A tal punto da ridurci all’ossessione di vivere sempre dentro una bolla di superchiacchiere, dove quello che conta è regolarci sull’erogazione mondiale di produzione e consumo di beni/immagine.

Quasi sempre.

Questo quasi, così incerto e difficile da calcolare, non si trova in un altrove assoluto, ma è guadagnato dalla forza delle emozioni, dalla persistenza della riflessione, dalla condivisione di esperienze che ci interrogano. È qualcosa di semplice, acuminato e un po’ incongruo. Come uno spillo, per esempio. E questi “spilli” si trovano più o meno facilmente nelle narrazioni, testimonianze, poesie, polemiche, memorie, satira, meditazioni, dialoghi, che assumono di frequente l’aspetto materiale di un libro. La nona edizione di pordenonelegge.it non vanta l’illusione di evadere dal conglomerato di bolle mediatiche e dalla sua ossessione, ma vuole offrire, attraverso i libri e i discorsi che crescono con i libri, l’opportunità di sentirsi pungere le dita da semplici e forse un po’ incongrui spilli, con i quali forse bucare qualche bolla o forse semplicemente incidere il proprio nome. Ciascuno trovi i suoi, scegliendoli (e anche lasciandosi sorprendere da qualche puntura sulle dita) tra i moltissimi disseminati nel programma della manifestazione. 

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