Poesia

I nuovi "Esordi" poetici 2022

31 maggio 2022

Sono Giuliana Pala, Beatrice Restelli e Arjeta Vucaj i tre ""Esordi” del 2022: tre autrici selezionate nell’osservatorio poetico ideato da Fondazione Pordenonelegge per promuovere “la prima volta” di autori che non hanno mai pubblicato un proprio libro di poesie.
Lo annuncia il Comitato di lettura 2022 di “Esordi”, guidato dal curatore del progetto, il poeta e insegnante Roberto Cescon, e composto anche dai poeti Azzurra DAgostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi, Franca Mancinelli.
Esordi” (clicca qui), un osservatorio in divenire sulla lingua del nostro tempo, è stato concepito senza limiti di età per i candidati e con lo sguardo puntato sul talento, la forza e l’incisività del “fare poesia”. Un’iniziativa che integra il lavoro del Premio Pordenonelegge Poesia e la collana “Gialla"", individuando nuove voci che raccontano le forme del presente.

Le tre autrici, accumunate da percorsi di studio in Lettere e da evidente consapevolezza linguistica, non temono di confrontarsi con le grandi questioni che possono entrare nella poesia. Lo fanno ovviamente in tre maniere molto differenti, da una più onirica prospettiva Pala, nella presenza del corpo Vucaj, nei dettagli del quotidiano Restelli. Punto comune che si può intravedere in filigrana, è una tensione dei versi talvolta fin quasi al narrativo, in una lingua diretta, spesso affilata, che abbandona ogni seduzione barocca.
Tre sillogi che compongono una raccolta coesa per qualità e raffinatezza di sguardo.

Lebook di Esordi sarà presentato nellambito di pordenonelegge 2022 (14-18 settembre 2022), alla presenza delle autrici: includerà le tre raccolte di poesie, ciascuna accompagnata da un’introduzione.
«Queste tre voci esordienti meritano rilievo e credito – spiega il curatore di Esordi, Roberto Cescon - perché esordire rivela la fiducia che l’esistere sia un atto in qualche modo rivoluzionario, anche quando si tratti di un singolo chicco che spinge nel buio della terra. Storie e lingue diverse attraversano le quindici sillogi giunte quest’anno da ogni parte del nostro Paese, di poeti perlopiù giovani. Al di là di qualche raccolta ancora acerba e sfocata, quest’anno siamo stati colpiti da una generale coscienza linguistica, che mescola le forme con naturalezza, supportata da letture e riferimenti solidi».

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