"Ti porto un libro" 2^ edizione
Ti porto un libro, che parla del mare. Ma non solo: perché il mare parla di noi, lascia affiorare i ricordi, sospinge i sogni. Il mare parla della vita, ed ecco che alcune delle più belle pagine scritte intorno al mare sono al centro dei video-racconti della 2^ edizione di “Ti porto un libro”, al via giovedì 23 dicembre con una nuova programmazione a cura dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge, con il coordinamento di Vanna Coslovich, responsabile relazioni esterne dell’Autorità Portuale e di Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge. Due nuovi video-racconti, in arrivo nell’ultima settimana dell’anno, nuove tappe che vanno ad arricchire una speciale piccola “biblioteca digitale” dedicata alla letteratura di mare, che già conta sui video-racconti di Pino Roveredo, Federica Manzon, Veit Heinichen e Paolo Rumiz. Suggestivo set, anche in questa fine d’anno, sarà il Porto di Trieste, così ricco del “respiro” di una città di frontiera dove si incrociano le rotte asiatiche, mediterranee e baltiche, così dinamico fra navi e traghetti, fra scorci a oblò, pilotine che solcano il golfo e ponti rivolti verso l’orizzonte, come palcoscenici in mare aperto. Ti porto un libro, nel secondo Natale pandemico che ci apprestiamo a vivere, offrirà l’occasione per condividere emozioni e alimentare l’immaginario, i desideri, le visioni di futuro attraverso parole fuori dal tempo che ci faranno pensare e viaggiare con la mente. Si riparte giovedì 23 dicembre, alle ore 18.00 sui canali social e YouTube del Porto di Trieste e di pordenonelegge: lo scrittore e giornalista Pietro Spirito ci farà viaggiare “Ventimila leghe sotto i mari” con il suo video-racconto dedicato al capolavoro immortale di Jules Verne. «Ti porto un libro – spiega lo scrittore - per poter ancora sognare e soprattutto riflettere guardando il mare». Proprio come succede sfogliando le pagine di Verne, «un romanzo estremamente contemporaneo - osserva ancora Spirito - che parla del mondo sommerso e in gran parte ancora da esplorare. Parla di tecnica, della scienza come valore prezioso per il progresso dell’umanità. Un libro che parla anche di poteri forti e oppressivi e di una natura che si può ribellare quando la scienza e tecnologia non sono abbastanza attente e rispettose. Un romanzo forse ingiustamente annoverato nella letteratura di fantascienza o in quella per ragazzi». “Ventimila leghe sotto i mari” ci riporterà così al 1866, l’anno che allarmò le popolazioni costiere: “una cosa enorme, un oggetto lungo, affusolato, a volte fosforescente, molto più grosso e celere di una balena, dotato di una vitalità peculiare (…) Che esistesse non si poteva più negare …». E a Verne forse era bastato guardarsi intorno per trovare ispirazione al suo “Capitano Nemo”: «nell’Ottocento, infatti, si era fatto strada un uomo capace di progettare sottomarini avveniristici, Narcisio Munturiol – ricorda Spirito – Inventore, ingegnere, uno spirito anarchico che passò la vita a perfezionare un sommergibile peculiare per esplorare le profondità del mare, e che morì solo e ostracizzato. Un po’ come il Capitano Nemo …». Le riprese per questo video racconto sono state effettuate nel canale navigabile di Trieste a bordo del rimorchiatore “Davide” prodotto nel 2008 da cantieri italiani; è il più potente rimorchiatore esistente in Italia, di proprietà della Tripmare, la concessionaria del servizio di rimorchio navi nel porto di Trieste. Il ruolo dei rimorchiatori è fondamentali per garantire la sicurezza del porto e il pronto intervento in caso di emergenze: esempio iconico il salvataggio dell’Ursus grazie a 3 rimorchiatori nel 2011, quando il pontone ruppe gli ormeggi a causa del fortissimo vento di Bora.
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