Luciano Cecchinel
Da un tempo di profumi e gelo
Collana Gialla Oro edita da LietoColle e Fondazione pordenonelegge.it
Come leggiamo nella postfazione di Rolando Damiani, “(Cecchinel) è un poeta bilingue naturaliter, in italiano letterario e nella sua rara e arcaizzante parlata dell’altro trevigiano nativo, se non addirittura un trilingue quando si affidi all’inglese dell’America materna “. È quasi - scrive ancora Damiani - la cristiana contraddizione di essere “nel mondo ma non del mondo”, insolubile soprattutto per un poeta, che in Cecchinel emerge da una radicata formazione cattolica, con accenti peraltro di limpida e alta poesia, udibili pure nel suo recente libro d’impronta familiare e affettiva In silenzioso affiorare.
Nei suo versi le lacrimae rerum sono un motivo ricorrente come i voli d’uccelli o i “boschi a perdizione”, così in una circostanza chiamati. Il pathos acceso delle sue parole proviene di norma dal conflitto incarnato in lui stesso fra il canto e il disincanto verso il male di cui l’apparente innocenza naturale, come nel caso tragico delle crode di Bardiaga, può essere impregnata”.