Diego Marani, Premio letterario FVG, a Lubiana
L’auspicio di una comprensione più profonda fra gli europei e lo spirito transfrontaliero della Capitale europea della Cultura, nel 2025 affidata simultaneamente alle città di Nova Gorica e Gorizia, sono gli ingredienti primari dell’evento in programma a Lubiana martedì 17 dicembre, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura, in stretta sinergia con Fondazione Pordenonelegge.it. *Auguri di Natale e buona musica in Europanto” sarà filo rosso di un pomeriggio di auguri e riflessioni, dalle 17.30, nella centralissima sede dell’Istituto in Breg 12, intorno al senso dei confini e alle prospettive di comunicazione e convivenza fra popolazioni che abitano da una parte e dell’altra della frontiera. Introdotto dalla Direttrice IIC Lubiana Verena Vittur, l’evento si aprirà, dopo il saluto delle autorità italiane e slovene, con la presentazione del libro La lingua virale dello scrittore Diego Marani, già Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, intervistato per l’occasione da Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge. Si tratta del racconto lungo che l’autore ha scritto quale vincitore del Premio Friuli Venezia Giulia “Il racconto dei luoghi e del tempo”, promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con Fondazione Pordenonelegge.it: pagine che raccontano di una nuova lingua che si diffonde come un contagio, un virus di qua e di là dal confine tra Italia e Slovenia, ignorando regole e identità. Questo virus è appunto l’Europanto - inventato nel ’96 dallo stesso Marani - lingua libera e transnazionale, alla quale si oppongono i difensori della lingua nazionale, che vorrebbero sorvegliare strettamente i confini per arginarla. A suggello della conversazione, per tutti un "esperimento” di convivialità propedeutica alla conversazione: un brindisi festoso, per favorire l’incremento dell’empatia e la circolazione dei discorsi. E dalle 19.30 le Canzoni internazionali natalizie in coro, con il gruppo vocale Ljubljana International Vocal Ensemble (L.I.V.E.). Ingresso libero, info www.iiclubiana.it
E martedì 17 dicembre sarà anche la data in cui tutti potranno vedere in anteprima in un click – dalle 17.30 sul sito pordenonelegge.it - la nuova produzione docu-video realizzata da Fondazione Pordenonelegge.it con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, su soggetto e sceneggiature di Gian Mario Villalta, con riprese, montaggio e regia di Alessandro Pasian e Francesco Guazzoni. L’occasione per conoscere meglio Diego Marani e la sua visione intorno alle lingue come potente strumento di connessione oltre ogni confine pur restando elemento identitario di popoli e nazioni. L’opera di Diego Marani viene restituita agli spettatori anche attraverso le letture di Davide Rossi, nella produzione che ha come set la città di Gorizia, insieme alla “gemella” Nova Gorica, location del racconto lungo composto per la 5^ edizione del Premio Friuli Venezia Giulia “Il racconto dei luoghi e del tempo”. La produzione è introdotta dal Presidente della Regione autonoma Massimiliano Fedriga, che spiega: «alla sua 5^ edizione il Premio Letterario Friuli Venezia Giulia dispone già di un patrimonio di racconti dei luoghi della regione, opere che hanno contribuito a raccontare il territorio, autori e autrici che ne sono diventati ambasciatori con le loro parole e suggestive storie. Il racconto lungo di Diego Marani è significativo dell’approccio con cui ci stiamo avvicinando a GO! 2025. Il tema della lingua ha attraversato la nostra regione e ne è elemento identitario, nella sua pluralità. Si sono parlate correntemente almeno 4 lingue tra Gorizia e Nova Gorica, che attendono milioni di visitatori, una ricchezza, un ponte fra popoli che è la matrice della nostra regione. Siamo grati alla Giuria e a Fondazione Pordenonelegge.it per la qualità e il livello prestigioso dell’iniziativa, a conferma che questa regione non concepisce sviluppo senza una parallela crescita culturale». Nel docu-video si alternano anche gli interventi dei Giurati del Premio Alberto Garlini, Valentina Gasparet e Gian Mario Villalta, che sottolinea «l’opera di Diego Marani contrappone le regole e le normative identitarie al libero incontro sul piano della comunicazione, schiudendo la possibilità di cogliere il contenuto di desiderio che ogni lingua fa proprio». E l’autore, Diego Marani, racconta: «la frontiera mi ha sempre intrigato, così come la questione del confine, cercare nell’altro lo specchio di sé: la tragedia della frontiera, quindi, ma anche l’opportunità, il diverso ma anche simile a sé. La reciproca diversità non deve dividere ma arricchire, le diversità e i punti di vista messi insieme sono un modo illuminato e più variegato per vivere nel mondo. Gli stati nazione sono responsabili di grandi tragedie e guerre che hanno distrutto il mondo: non possiamo distruggere quello che siamo e siamo stati, ma dobbiamo guardare al futuro con altri modelli».
Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. Interprete di formazione, è stato al servizio dell’Unione Europea, dove ha ricoperto diversi incarichi, da ultimo quale coordinatore della diplomazia culturale europea presso il Servizio europeo di azione esterna. È stato inoltre Direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi. I suoi romanzi sono tradotti in più di 15 lingue. Con Nuova grammatica finlandese (2000) ha vinto il Premio Grinzane Cavour e con L’ultimo dei Vostiachi (2002) il Premio Selezione Campiello. Ha pubblicato inoltre Il compagno di scuola (Premio Cavallini 2005), Vita di Nullo (Finalista al Premio Stresa 2017) e La città celeste (2021). Il suo ultimo romanzo, L'uomo che voleva essere una minoranza è uscito nel 2022. È l’inventore della lingua-gioco Europanto, in cui ha tenuto per anni una rubrica in diversi giornali europei, collabora con Il Sole 24 Ore e tiene un blog sul sito di informazione europea eunews.it
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