Premio Hemingway 2021: il bilancio
Ritrovare gli autori del cuore occhi negli occhi, scoprirne gli sguardi, i sorrisi, i tratti più “umani” e quotidiani ascoltandoli a pochi metri di distanza, in presenza e non dallo schermo di un pc. Riassaporare il piacere degli incontri, il gusto delle interviste che lasciano riaffiorare aneddoti ed episodi, riprendere il rito del firmacopie per più di un anno forzosamente tralasciato, conquistare così una traccia dell’esperienza vissuta in presenza attraverso brevi code, ordinate e sicure. In una parola, ripartire: «questa – spiega il Presidente di Giuria Alberto Garlini - l’eredità più preziosa consegnata dalla 37^ edizione del Premio Hemingway a Lignano Sabbiadoro, l’occasione per ritrovarsi a tu per tu con grandi nomi dello spettacolo e della cultura nazionale, in un’atmosfera così familiare eppure così lontana, dopo i lunghi mesi di sospensione pandemica. Giornate nelle quali abbiamo potuto ritrovare le emozioni per lungo tempo soppresse, come il piacere di acquistare un libro, per vedercelo dedicare subito dopo dall’autore appena incontrato».
La scrittrice Dacia Maraini vincitrice per la Letteratura, l’artista Franco Fontana per la Fotografia, lo scienziato Stefano Mancuso per l’Avventura del pensiero e il regista Carlo Verdone nella sezione Testimone del nostro tempo: un poker di nomi d’eccezione ha scandito gli eventi del Premio Hemingway 2021, che ha scelto di festeggiare i suoi vincitori in una cornice inedita per la manifestazione, l’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro che in una radiosa serata di inizio estate - sabato 26 giugno - ha accolto i protagonisti, intervistati dal Presidente del Centro per il Libro e la Lettura Marino Sinibaldi, insieme con il presidente di Giuria del Premio, Alberto Garlini, il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta e lo storico dell’arte Italo Zannier.
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