Stefano Mancuso a Lignano
Il conferimento “per averci permesso di cogliere, per mezzo di innumerevoli evidenze, come le piante siano organismi viventi niente affatto inferiori, ma anzi sofisticati e dotati di intelligenza, apprendimento e memoria, che, pur essendo costruite su un modello totalmente diverso dal nostro, potrebbero ispirarci per trovare soluzioni a diversi problemi tecnologici. Grazie alla sua straordinaria avventura scientifica, Mancuso ci ha insegnato che le piante sono reti viventi che parlano anche alla nostra intelligenza, se siamo capaci di guardare a un regno diverso da quello animale senza pregiudizi, ma con desiderio di conoscenza; e che senza le piante è impossibile immaginare il futuro dell’umanità”. Stefano Mancuso sarà protagonista di una conversazione pubblica con il pubblico del Premio Hemingway dedicata a Plant revolution” sabato 26 giugno alle 11.30 al Cinemacity, in dialogo con la giornalista Simona Regina. Il riconoscimento gli verrà consegnato sabato 26 giugno, alle 20 nell’Arena Alpe Adria di Lignano. La cerimonia sarà condotta da Marino Sinibaldi.
«Ho incontrato Hemingway negli anni della mia giovinezza – ha ricordato Stefano Mancuso in una video testimonianza rilasciata al Premio Hemingway, in occasione della sua proclamazione - Ricordo esattamente la prima volta che l’ho incrociato attraverso un film, “Per chi suona la campana”: e ricordo anche che mi innamorai perdutamente di Ingrid Bergman … Hemingway è entrato nella mia vita in maniera trionfale, ho iniziato a leggere i suoi libri per ritrovare le stesse emozioni di quel film e ho poi trovato uno scrittore di cui ho apprezzato soprattutto una cosa: la sua relazione con la natura. Penso che proprio questo sia uno dei temi principali nelle opere di Hemingway, il rapporto dell’uomo con la natura. Penso al lago Michigan che Hemingway frequentava negli anni della sua gioventù, negli anni in cui scriveva invece iniziava ad essere deturpato dall’uomo. In ogni sua opera Hemingway manifesta interesse per luoghi selvaggi e non toccati dall’uomo, ci sono le descrizioni dei Paesi baschi e le savane della Tanzania e c’è l’ultimo grande ambiente del pianeta di cui ha parlato, allora inesplorato: il mare. Chissà cosa penserebbe oggi Hemingway vedendo che anche i grandi oceani del pianeta sono pozze putride, e se leggesse l’ultimo report del Governo britannico, dove si dice che probabilmente fra 70 anni non ci sarà più pesce negli oceani, se non allevato dall’uomo …»
Promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro, il Premio Hemingway è organizzato con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge. Prenotazioni sul sito www.premiohemingway.it, tutti gli incontri con gli autori e l’evento Gala di Premiazione potranno essere seguiti anche online in diretta streaming sui canali social ufficiali di Premio Hemingway e di pordenonelegge, e sui rispettivi siti web www.premiohemingway.it e www.pordenonelegge.it
Stefano Mancuso è un botanico, accademico e saggista italiano, insegna arboricoltura generale ed etologia vegetale all’Università di Firenze. È membro dell'Accademia dei Georgofili, membro fondatore della Société internationale pour le signalement et le comportement des plantes e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. È direttore dell'International Laboratory of Plant Neurobiology (LINV) e uno dei membri fondatori dell’International Society for Plant Signaling & Behavior. Tra le sue pubblicazioni Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale (Giunti Editore, 2013, con Alessandra Viola), Uomini che amano le piante (Giunti Editore, 2014), Botanica. Viaggio nell'universo vegetale (Aboca Edizioni, 2017), Plant revolution (Giunti Editore, 2017), L'incredibile viaggio delle piante (Laterza 2018), La nazione delle piante (Laterza 2019) e La pianta del Mondo (Laterza 2020).
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